martedì 6 dicembre 2011

Graie Roberto per 20 minuti di grande televisione!

Ieri sera ho guardato lo spettacolo di Fiorello ilpiùgrandespettacolodopoilweekend. Che dire... una boccata d'ossigeno in una televisione di livello infimo. Di quello che ho visto, oltre a un Jovanotti carichissimo, il solito Roberto Benigni ha giganteggiato. Volevo qui riportare alcune chicche:

Su Berlusconi:
"Un mese fa, prima che Berlusconi si dimettesse, l'Italia aveva due grandissimi problemi. Ora è rimasto solo il debito pubblico".

"I giornali stranieri dicono che è apprezzato perché ci sono persone preparate che fanno politica e lavorano per il bene dell'Italia: ma allora quello di prima che faceva? Adesso almeno quando Monti dice 'ce la faremo', sappiamo che si riferisce alla situazione dell'Italia".

"Ora che è libero tutto il giorno chissà che cosa combina, ma quante ce ne aveva? Dappertutto: quelle di Arcore, quelle della Sardegna, quelle di Roma... le escort a chilometro zero".

"C'era una volta un cavaliere, aveva tanti cavalli, servi e stallieri, e tanti castelli, tante principesse, tutte sul pisello... Poi ne arrivò una troppo giovane, era la nipote del Gatto con gli stivali. E arriverò un orco, anzi una orca dalla Germania, che si mise a urlare 'bund, spread, bund', le principesse fuggirono dal pisello che rimase lì solo, si dimise, e noi vivemmo felici e contenti".

Sulla nostra "povera Italia":
"E' un momento difficile, finora abbiamo scommesso sulla nostra parte più bassa, ora dobbiamo puntare a quella più alta, ricordare che il mondo non ce l'abbiamo in dono dai nostri padri ma in prestito dai nostri figli. In questa fase di difficoltà ho sentito vicine, sincere e profonde le lacrime della signora Fornero, mi ha fatto avere una piccola emozione. Non ho consigli da dare se non che nei momenti difficili bisogna stare insieme, lo sappiamo fin dall'Ecclesiaste".

Il bellissimo ricordo di Sandro Pertini:
"Un grande padre della nostra patria, che è stato in galera, in esilio, ha fatto la resistenza e ha subìto cose terribili per la nostra libertà. Ebbene lui che era pacifista convinto, andò volontario nella prima guerra mondiale perché, disse, aveva visto che a partire erano i figli dei contadini, degli operai, tutta povera gente e in quel momento il bisogno che sentì era che doveva dare più di loro, per questo partì con loro, ma in prima linea, perché chi ha di più deve dare molto di più".

Sui giovani, citando sempre Pertini:
"Quando si danno loro dei consigli bisogna ricordarsi che i ragazzi non ascoltano quelle parole, perché non hanno bisogno di sermoni ma hanno bisogno di esempi di onestà".

La chiusura citando il grande Andrea "Paz" Pazienza:
"Guardare avanti perché come diceva Andrea Pazienza, non bisogna mai tornare indietro, nemmeno per prendere la rincorsa".

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