COMMENTO: Una toccante storia di amore materno che deve davvero tutto alla meravigliosa prova di Margherita Buy che caratterizza il personaggio di Maria come una donna forte, segnata dalla vita, con una mimica eccezionale. Insomma la Buy superando se stessa tappa alcune falle della storia e alcune scelte di regia e di montaggio che lasciano un po' in sospeso e alcuni personaggi che non si capisce cosa ci stiano a fare... Un film, che a mio avviso, dato in mano a un'altro regista poteva essere un capolavoro e che così rimane solo un buon film. Voto: 7
CAST: Margherita Buy, Gaetano Bruno, Giovanni Ludeno, Antonia Truppo, Guido Caprino, Salvatore Cantalupo, Maria Paiato
TRAMA: Maria ha più di quarant'anni, insegna in una scuola serale, è una donna libera, dinamica. Quando al sesto mese di gravidanza Maria partorisce una figlia che, come le dice il medico, "potrebbe morire subito, o sopravvivere con gravi handicap, oppure stare bene, lei lo sa?" è messa di fronte alla necessità di colmare il vuoto tra il tempo canonico della gravidanza e quello dell'avvenuta nascita della figlia. Maria allora scopre che quello che non sa proprio fare è aspettare. Intanto intorno a lei continua la sua corsa la città, che si percepisce attraverso la scuola serale o gli avvenimenti all'ospedale. Maria arriva a rendersi conto che il suo consueto spazio bianco è ormai svuotato e che la vita vera non è quella che lei finora ha visto da lì. E poi che cosa significa davvero vivere? Non resta che l'attesa, che è tutta sua, a cui forse vale la pena di addestrarsi.
CITAZIONE: "Che faccio? Sto lì tutto il giorno. Aspetto. Aspetto che nasca o che muoia"
CAST: Margherita Buy, Gaetano Bruno, Giovanni Ludeno, Antonia Truppo, Guido Caprino, Salvatore Cantalupo, Maria Paiato
TRAMA: Maria ha più di quarant'anni, insegna in una scuola serale, è una donna libera, dinamica. Quando al sesto mese di gravidanza Maria partorisce una figlia che, come le dice il medico, "potrebbe morire subito, o sopravvivere con gravi handicap, oppure stare bene, lei lo sa?" è messa di fronte alla necessità di colmare il vuoto tra il tempo canonico della gravidanza e quello dell'avvenuta nascita della figlia. Maria allora scopre che quello che non sa proprio fare è aspettare. Intanto intorno a lei continua la sua corsa la città, che si percepisce attraverso la scuola serale o gli avvenimenti all'ospedale. Maria arriva a rendersi conto che il suo consueto spazio bianco è ormai svuotato e che la vita vera non è quella che lei finora ha visto da lì. E poi che cosa significa davvero vivere? Non resta che l'attesa, che è tutta sua, a cui forse vale la pena di addestrarsi.
CITAZIONE: "Che faccio? Sto lì tutto il giorno. Aspetto. Aspetto che nasca o che muoia"
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