domenica 26 ottobre 2008

AL CREPUSCOLO di Stephen King

COMMENTO: Non amo moltissimo i racconti perchè come dice King sono un bacio fugace mentre a me piacciono le relazioni lunghe. Ma King stavolta ci offre un signo catalogo di racconti. Non c'è nessun racconto brutto o particolarmente brutti. Tutti vanno dal bello al capolavoro. Molti sono intrisi di malinconia e tristezza ma è stato un godimento totale leggerli.

TRAMA:
In questi tredici racconti, King mette in scena l'imprevedibile umanità di personaggi che si trovano a vivere storie semplici o ai limiti del reale. L'11 settembre Scott si è dato malato e inizia a trovare in casa degli oggetti appartenuti ai suoi colleghi. Dopo che Monette si è sfogato, raccontando a un autostoppista sordomuto di essere stato tradito, sua moglie viene trovata morta in una stanza d'albergo. Janet è sposata ad Harvey da trent'anni e comincia a non poterne più, soprattutto dopo che lui è andato in pensione e ciondola tutto il giorno per casa... E un gatto arriverà direttamente dall'Inferno.

UNA PAROLA SUI RACCONTI
(possibili piccolissimi spoilers)

Willa:
Un racconto malinconico, triste ma dolce e anche romantico. Una perla di narrativa da assaporare riga per riga. E se vi va, andate ad ascoltare i Derailers, non ve ne pentirete (e magari provate a guardare gli specchi e forse troverete una coppia che sta ballando!)

Torno a prenderti: Un racconto che ricorda nell'atmosfera un po' Il gioco di Gerald e un po' Misery. Solito King maestro della suspance e nella caratterizzazione dei personaggi. Un raccolto veloce, affilato, tagliente buono per alcune ore di godibilissimo thriller!

Il sogno di Harvey: Harvey fa un sogno ma quando i sogni si raccontano non accadono... o no? Un racconto buono (ma non eccezionale) in cui sappiamo da subito dove King andrà a finire ma lui ti tiene per mano e ti racconta per filo e per segno questo sogno... e se il telefono squilla avremo la forza di rispondere?

Area di sosta: Un racconto discreto sulla capacità/volontà di intervenire in difesa di qualcuno... il riuscire a far venir fuori la parte più cattiva di noi per salvare una persona che non si conosce. Mi è piaciuta molto la parte introspettiva sul decidere se intervenire o far finta di niente... E se vi fermate in un area di sosta, occhio che non incontriate Il Cane... potrebbero essere cavoli amari!

Cyclette:
Racconto strano ma piacevole. Fino a quando dobbiamo "estremizzare" la voglia di salutismo? Non è he poi diventi fobia? Bellissimo il gioco di azione/effetto
. A volte una nostra azione produce conseguenze negative per altri senza che noi ce ne accorgiamo. PS: quando andate sulla cyclette, ogni tanto date uno sguardo alle vostre spalle... non si sa mai...

Le cose che hanno lasciato indietro: Un racconto "motto-motto bello". King medita sull'11/09 e lo fa a suo modo. Una riflessione scritta in modo meraviglioso e a tratti dolcissima. Uno dei racconti in assoluto più belli e intimi del Re.

Pomeriggio del diploma: Racconto senza picchi di eccellenza ma ben scritto. Un ordiglio che esplode fa lasciare in sospeso tutte le riflessioni personali e King non dice come andrà a finire ma tutto rimane sospeso.

N.: Siamo dalle parti di Lovecraft... un racconto cattivo, duro, angosciante, compulsivo. Un racconto che non ti lascia respirare... e se per caso capitate in un prato con 8 pietre (o sono 7)... scappate!

Il gatto del diavolo: Un classico racconto Kinghiano. Un bel micione che sembra giusto giusto arrivato per vendicare i suoi simili... inquietante e molto ben narrato...

Il New York Times in offerta speciale: Altro racconto carico di malinconia ma anche un altro racconto quasi capolavoro. Anche qui un King in formissima.

Muto: Un racconto in cui non sai dove King voglia portarti ma che vuoi assolutamente saperlo. Racconto cinico ma splendido... e se date un passaggio a qualcuno, magari non raccontategli cosa vi perseguita (o è meglio farlo?!)

Ayana: Un miracolo. Questo è Ayana, un vero e piccolo miracolo di letteratura. Una storia dolce e triste, piena però di speranza e amore. Un racconto da leggere d'un fiato.

Alle strette: E King chiude la raccolta con il più classico dei racconti dell'orrore... rimanere chiusi in un posto angusto senza possibilità di uscita... ma King ci mette del suo e il posto dove siamo intrappolati è quanto di più schifoso possa capitarci e chi ci ha intrappolati è proprio un Figlio di Buona Donna.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Posso semplicemente dire che King è tornato quello che conoscevo. Complimenti una serie di racconti molto interessanti e ricchi di un King maturo ma conscio degli avvenimenti avvenuti negli ultimi anni.

Anonimo ha detto...

Approfitto del tuo post per segnalare che regalo una copia proprio di "Al crepuscolo". Regalo... si... avete letto bene!
Venite a scoprire i dettagli qui: http://www.soloparolesparse.com/2009/03/contest-letterario-in-regalo-stephen-king/
Ah... l'operazione scade lunedì 23 marzo 2009!

Unknown ha detto...

Ancora non l'ho preso (ed è l'unico King che non ho letto, a partire dal 1978, quando esordì in Italia). Il prossimo acquisto che faccio.