mercoledì 30 marzo 2011

L'ARTE DI CORRERE di Haruki Murakami

COMMENTO: Questo non è solo un libro sul correre, ma è un libro in cui Murakami parla di se stesso, del suo essere scrittore ma sopratutto ci parla di vita. Infatti Murakami usa la corsa come strumento per analizzare le "faccende della vita" e lo fa con il suo solito meraviglioso stile che non annoia mai (anche quando parla semplicemente di allenamenti). Questa è la vera forza di Murakami, il saper raccontare: è come sedersi ad un tavolo e sentire parlare una persona amica di cose interessantissime (anche quando non lo sono). Credo che Murakami potrebbe tranquillamente raccontarci di quello che ha mangiato a colazione e a noi lettori sembrerebbe una cosa fondamentale. Ora non ci resta che aspettare 1Q84, sempre che la Einaudi si decida a pubblicarlo!!!

TRAMA: Quando, nel 1981, Murakami chiuse Peter Cat, il jazz bar che aveva gestito nei precedenti sette anni, per dedicarsi solo alla scrittura, ritenne che fosse anche giunto il momento di cambiare radicalmente abitudini di vita: decise di smettere di fumare sessanta sigarette al giorno, e - poiché scrivere è notoriamente un lavoro sedentario e Murakami per natura tenderebbe verso una certa pinguedine - di mettersi a correre. Da allora, di solito scrive quattro ore al mattino, poi il pomeriggio corre dieci o più chilometri. Qualche anno più tardi si recò in Grecia dove per la prima volta percorse tutto il tragitto classico della maratona. L'esperienza lo convinse: da allora ha partecipato a ventiquattro di queste competizioni, ma anche a una ultramaratona e a diverse gare di triathlon. Scritto nell'arco di tre anni, "L'arte di correre" è una riflessione sulle motivazioni che ancora oggi spingono l'ormai sessantenne Murakami a sottoporsi a questa intensa attività fisica che assume il valore di una vera e propria strategia di sopravvivenza. Perché scrivere - sostiene Murakami - è un'attività pericolosa, una perenne lotta con i lati oscuri del proprio essere ed è indispensabile eliminare le tossine che, nell'atto creativo, si determinano nell'animo di uno scrittore. Al tempo stesso, questo insolito libro propone però anche illuminanti squarci sulla corsa in sé, sulle fatiche che essa comporta, sui momenti di debolezza e di esaltazione che chiunque abbia partecipato a una maratona avrà indubbiamente provato.

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