sabato 16 aprile 2011

VIZIO DI FORMA di Thomas Pynchon

COMMENTO: Allora partiano dagli aspetti positivi: lo stile di Pynchon, un settandauenne, è quello di un ragazzo. Uno stile fresco, spensierato, allegro. Mettiamoci anche il personaggio di Doc Sportello, un hippie incasinatissimo davvero divertente. Infine l'atomsfera anni '60 davvero descritta con maestria da Pynchon. Bene, ora passiamo ai lati negativi: la trama è davvero troppo complessa e l'autore, a volte, sembra perdercisi dentro senza sapere bene come andare avanti. Pian piano che la storia prosegue la trama si ingarbuglia ancora di più, probabilmente troppo. Credo che se l'autore avesse operato alcuni tagli il libro sarebbe stato molto più scorrevole perchè in certi punti sopraggiunge una delle cose che odio maggiormente... un senso di noia! Insomma, ho trovato Vizio di forma un libro dalle alte aspettative iniziali ma poi un po' noioso.

TRAMA: California, inizio anni Settanta. Doc Sportello, investigatore privato ed ex surfista con un debole per le droghe (sul cartello appeso alla porta del suo ufficio c'è scritto LSD indagini: «Localizzazione, Sorveglianza, Discrezione»), viene contattato da una vecchia fiamma, Shasta, una tipa che «poteva passare settimane senza far niente di piú complicato di una smorfietta». Lei gli chiede di proteggere il suo nuovo amante, un costruttore miliardario di nome Mickey Wolfmann, dato che la moglie ha in mente un piano per liberarsi di lui. Ancora innamorato di Shasta, Doc accetta l'incarico, ma non fa neanche in tempo ad avviare le indagini che si ritrova arrestato per l'omicidio di una delle guardie del corpo del costruttore, che intanto è sparito, come pure Shasta. Nel corso dell'indagine Doc inciampa in falsi biglietti da venti dollari con il ritratto di Richard Nixon, e in un'associazione di dentisti assassini nota come Golden Fang, la Zanna d'Oro, ma si ritrova anche nei dintorni delle Pantere Nere e della Fratellanza ariana, di Charles Manson e della sua «Famiglia», di surfer e zombie.

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