martedì 25 settembre 2012

LO SCRITTORE DEVE MORIRE di G. Morozzi & H. Zed

COMMENTO: Chi legge le mie recensioni lo sa: io di Morozzi leggerei con interesse anche la sua lista della spesa. E di Morozzi apprezzo particolarmente i libri "cazzari". Quindi capite bene quanto aspettavo con ansia di poter leggere questo libro dalla trama assurda e pieno di personaggi tragicomici. Purtroppo però dopo le prime promettenti pagine il mio luccicore degli occhi è andato via via spegnendosi e, dandomi delle martellate sui maroni (perchè faccio davvero fatica ad ammatterlo con sincerità), questa nuova fatica del Moroz mi ha lasciato freddino. Il Moroz e Zed scrivono davvero bene, ci sono alcuni dialoghi di una bellezza comica estrema ma quello di cui veramente ho sentito la mancanza sono i personaggi. A parte il MERAVIGLIOSO critico Cacciapuoti tutti gli altri sono spenti e anche un po' antipatici. Tanzi e Portali non sono degni dei grandi personaggi morozziani, il mitico Belasco qui risulta antipatico, Raul (il fan psicopatico già presente in un'altra opera morozziana) appare per poi scomparire subito. Ho trovato pure un po' fastidioso il ritrovare, riscritte, cose già lette in altri libri. Concludendo... questo libro si legge, in certi punti ci si diverte pure, ma per me, adoratore morozziano, è un libro un po' (ma non del tutto) deludente.

TRAMA: Ubermensch Belasco, stravagante editore di Reggio Emilia, convoca lo scrittore Francisco Portali, reduce da un terribile flop letterario, per commissionargli la stesura di quella che a sua detta è la "storia del secolo". Peccato che, a causa dei micidiali effetti di un mix di antidepressivi e vino, l'intrattabile e smemorato Belasco faccia l'errore di chiedere la stessa cosa a un altro fallimentare autore, Ladislao Tanzi. Quando inevitabilmente si ritrova sulla scrivania due romanzi dall'identica trama, in un lampo di fantaeditoria, Belasco decide di assemblarli, producendo l'agghiacciante libro "Un premio da tredici". I giovani Tanzi e Portali, nel demenziale tour promozionale che seguirà, saranno coinvolti in un'interminabile serie di situazioni losche e sgangherate. A far loro compagnia, tra gli altri, il bieco, gigantesco Lothar, ufficio stampa di Belasco, Arcovaldo Cacciapuoti, svaporato critico letterario dall'illustre passato, e l'inquietante Raul, il fan che nessuno scrittore vorrebbe mai avere. Un romanzo che trasforma in parodia gioie e sofferenze del "mestiere".

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