COMMENTO: Conoscevo già la vera storia dell'Isola delle Rose e visto che la storia era intrigante e che il romanziere Veltroni mi piace molto avevo grandi aspettative per questo libro in cui l'autore inventava una storia partendo da un fatto reale. Purtroppo però stavolta Veltroni mi ha un po' deluso. I personaggi sono solo abbozzati e la parte più bella è, incredibilmente, quella dell'oggi, quella cioè più staccata dalla storia della piattaforma. Veltroni, inoltre, stavolta ha gigioneggiato un po' troppo con frasi ad effetto e con le citazioni culturali, appesantendo parecchio la lettura. Un libro che si fa leggere ma molto al di sotto delle aspettative...
TRAMA: Giulio è un incorreggibile vitellone, Giacomo fa l’avvocato, Lorenzo è il figlio del proprietario del Grand Hotel, Simone era il genio della classe ed è diventato un inquieto ingegnere: quattro ragazzi di Rimini uniti da un’amicizia nata sui banchi di scuola e destinata a superare qualunque contrasto. Quando Giulio ha un’idea folle — costruire una piattaforma appena oltre il limite delle acque territoriali, dove accogliere una comunità di artisti, poeti, musicisti, amanti della bellezza — tutti si danno da fare per realizzarla: anche Elisa, dolce secchiona con lo chignon nero, anche Laura, giovane giornalista conquistata dal progetto, e una barista dalla bellezza esplosiva, Luana. Siamo alla vigilia del 1968, e niente sembra impossibile. Il nuovo romanzo di Walter Veltroni prende le mosse da un episodio vero e dimenticato per raccontare la nascita, a undici chilometri dalla costa, di un’isola artificiale che richiama turisti da tutta Europa, l’idea di una micronazione indipendente, l’Isola delle Rose (anzi, Insulo de la Rozoj, visto che la lingua ufficiale è l’esperanto), e l’invenzione di una radio libera.
TRAMA: Giulio è un incorreggibile vitellone, Giacomo fa l’avvocato, Lorenzo è il figlio del proprietario del Grand Hotel, Simone era il genio della classe ed è diventato un inquieto ingegnere: quattro ragazzi di Rimini uniti da un’amicizia nata sui banchi di scuola e destinata a superare qualunque contrasto. Quando Giulio ha un’idea folle — costruire una piattaforma appena oltre il limite delle acque territoriali, dove accogliere una comunità di artisti, poeti, musicisti, amanti della bellezza — tutti si danno da fare per realizzarla: anche Elisa, dolce secchiona con lo chignon nero, anche Laura, giovane giornalista conquistata dal progetto, e una barista dalla bellezza esplosiva, Luana. Siamo alla vigilia del 1968, e niente sembra impossibile. Il nuovo romanzo di Walter Veltroni prende le mosse da un episodio vero e dimenticato per raccontare la nascita, a undici chilometri dalla costa, di un’isola artificiale che richiama turisti da tutta Europa, l’idea di una micronazione indipendente, l’Isola delle Rose (anzi, Insulo de la Rozoj, visto che la lingua ufficiale è l’esperanto), e l’invenzione di una radio libera.
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