lunedì 2 novembre 2009

THE DOME di Stephen King

COMMENTO: Benvenuti a Chester's Mill, benvenuti nel nuovo inferno creato dalla mente di Stephen King. Il nuovo lavoro del Re è un romanzo coi controca$$i (e scusate la volgarità) in cui King stavolta è davvero duro, cattivo, spietato. La famosa cupola è la parte meno importante perchè i veri protagonisti sono gli uomini e la loro crudeltà. King ha voluto mostrare il vero orrore che non sono mostri, alieni, vampiri o altro, ma il vero orrore è l'uomo stesso e la sua brama di potere. Mille e passa pagine con l'acceleratore sempre a tavoletta dove tante "formichine" lottano per sopravvivere e dove non te ne frega assolutamente nulla di capire cos'è la cupola (tra l'altro la spiegazione della cupola è la parte più deludente) ma vuoi sapere come ne usciranno i personaggi ma sopratutto King tira fuori anche il peggior lato del suo Fedele Lettore perchè chi legge vuole "vedere morire" certi personaggi odiosi e li vorrebbe vedere morire nel peggiore dei modi! In sostanza è un romanzo davvero cattivo e forse il titolo che King aveva pensato originalmente (The Cannibals) sarebbe stato ancora più appropriato. Un romanzo politico, epico, duro, ma anche pieno di tanti personaggi meravigliosi (e molti altri splendidi nel loro essere odiosi), un romanzo che toglie il fiato. Insomma un King davvero in forma splendida!

TRAMA: È una tiepida mattina d'autunno nella cittadina di Chester's Mill nel Maine. C'è chi prende lezioni di volo, chi lavora nell'orto, c'è chi sta chiedendo un passaggio in auto, c'è anche una marmotta alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti. All'improvviso, silenzioso e invisibile, un cilindro trasparente cala sulla cittadina. Chi è all'interno è isolato dal resto del mondo, chi non lo vede ci va a sbattere contro, chi si trova sul perimetro del cilindro viene tranciato in due. Da dove viene? Di che cosa è fatto? Opera degli umani o esperimento di un'intelligenza superiore? Poco importa, dato che chi è rimasto intrappolato all'interno deve far fronte a quella angosciosa situazione con le sue sole forze. Alla barriera invisibile se ne aggiunge presto un'altra, quella che divide gli onesti dai malvagi, questi ultimi non del tutto contrari a un isolamento che fa gioco, se si ha molto da nascondere. Un ex marine contrario alla violenza, un concessionario di auto usate in odore di criminalità, una giornalista che non si fa mettere sotto, un ausiliario delle forze dell'ordine paranoico, uno skateboarder di quindici anni senza paura, un predicatore più fondamentalista di Bin Laden sono solo alcuni dei personaggi impegnati, chi a fin di bene, chi no, a trovare una via di uscita prima che l'isolamento diventi letale. Dopo molto tempo, e dopo molte vittime, si prospetterà un ultimo, disperato, estremo, tentativo di soluzione. Che potrebbe anche non funzionare...

2 commenti:

Unknown ha detto...

A me è piaciuto moltissimo fino a metà: ricorda Nebbia in versione ampliata e de-splatterizzata. Poi a mio avviso ha qualche lentezza di troppo, la trama procede più per accumulo che per sviluppo, indugia e qua e là si poteva sforbiciare.
Si riprende nel finale e la soluzione dell'enigma della Cupola non è niente male (non originalissima ma abbastanza convincente).
Concordo sull'aspetto politico: vivendo in Italia non potevo non pensare a certi orridi figuri in camicia verde o in doppiopetto azzurro che non aspetterebbero altro per mettersi i baffetti di Hitler.
adesso lo sta leggendo mia moglie: dopo 150 pagine non vede l'ora che i "cattivi" vengano puniti e gli onesti e i giusti in un qualche modo la scampino.

Anonimo ha detto...

un errore a pag 600, un errore che il re non ha (quasi) mai commesso districandosi nella miriade di personaggi, cognomi e parentele dei personaggi nelle sue fantomatiche cittadine del Maine.
E' impossibile che alle elementari i compagni predessero in giro la futura tossica del paese, chiamandola Bushey Chiappemoshey perchè l'autore ci ricorda più volte che la donna è la moglie di Phil Bushey, poi divenuto il folle produttore di droga noto come lo Chef sodale di Big Jim Rennie. Se Bushey è il cognome del marito, la moglie alle scuole elementari doveva averne un altro...
Sbaglio io o è un piccolo neo nella mitica prosa a fiume del nostro ?