domenica 29 novembre 2009

UN'INQUIETANTE SIMMETRIA di Audrey Niffenegger

COMMENTO: E' dura dover parlare di questo romanzo perchè dopo aver letto e adorato il precedente "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo" le mie aspettative per il nuovo libro della Niffenegger erano altissime e sinceramente sono state parecchio deluse. Il romanzo in se non è malaccio ma l'autrice in questo libro butta dentro troppa roba e sopratutto l'ho trovato un po' troppo pieno di situazioni improponibili e tirate per i capelli. I personaggi poi non riescono a risultare simpatici (a parte il buon Martin). La narrazione passa da momenti in cui non accade nulla (risultando noioso) a momenti in cui tutto avviene in poche pagine (risultando caotico). E poi... e poi manca assolutamente di magia. Il precedente della Niffenegger era un libro pieno di magia, in questo nulla... forse se non avessi letto il primo mi sarebbe piaciuto, ma dopo il precedente capolavoro questo rimane molto insipido!

TRAMA: Le due gemelle Julia e Valentina conducono l'esistenza protetta eppure piena di interrogativi tipica degli adolescenti americani. Un giorno ricevono una misteriosa missiva indirizzata loro dalla zia materna Elspeth. gemella a sua volta della loro madre e mai conosciuta. Dalla lettera apprendono della morte della misteriosa zia e di avere ereditato il SUO appartamento londinese, a una condizione però: che accettino di viverci per un anno, dandosi il tempo e il modo di conoscere finalmente una parente così prossima eppure mai incontrata prima. Dopo mille tentennamenti i genitori delle due ragazze danno il loro assenso. Quello che Julia e Valentina troveranno ad attenderli è un bizzarro e affascinante appartamento prospiciente il suggestivo cimitero di Highgate, in un palazzo abitato da curiosi personaggi che conoscevano assai bene la zia. Elspeth dal canto suo è tutt'altro che scomparsa, e ben presto comincia a dare inquietanti segnali della sua presenza all'interno della casa, segnali a cui Valentina è particolarmente sensibile.

Nessun commento: