COMMENTO: La quarta di copertina strilla: "un caso letterarion in Germania" ... "più di 1 milione di copie" ... "malvagio, malinconico, perverso". Ma siamo sicuri di aver letto lo stesso libo?!?! Questo Roadkill è un'accozzaglia di frasi sconnesse buttate a caso, citazioni a go-go, un libro praticamente senza trama con personaggi sciatti e dove non si capisce nulla. In più si scopre che l'autrice ha ripreso pari pari pezzi da un blog e da altre fonti. Insomma ha fatto un puzzle e ne è veuto fuori una cosa informe che di "malvagio, malinconico e perverso" non ha assolutamente nulla. Se volete davvero leggere qualcosa di buono sui disagi giovanili ripescatevi Christiane F. e lasciate sullo scaffale questa cosa!
TRAMA: Accanto a Mifti, sedicenne precoce, tossicomane e sessuomane, colta, ribelle e annoiata ma in perenne ricerca di amore, si muove il gruppo dei suoi coetanei, adolescenti nauseati dalla vita e dagli adulti, disperati e ribelli, ma senza alcun progetto dove esprimere la propria estraneità. E anzi convinti che proprio «quest'ammasso di spazzatura fatto di giornate senza senso, evasione scolastica, lenzuola impregnate di sudore, è stato il piú bel periodo della vita». Ma la forza del libro è proprio in questa terribile ambiguità. Perché la schiettezza con cui Mifti e gli altri si autodistruggono finisce per avere una bellezza, una poesia, che forse ha a che vedere con la realtà, ma soprattutto con lo straordinario talento letterario di Helene Hegemann
TRAMA: Accanto a Mifti, sedicenne precoce, tossicomane e sessuomane, colta, ribelle e annoiata ma in perenne ricerca di amore, si muove il gruppo dei suoi coetanei, adolescenti nauseati dalla vita e dagli adulti, disperati e ribelli, ma senza alcun progetto dove esprimere la propria estraneità. E anzi convinti che proprio «quest'ammasso di spazzatura fatto di giornate senza senso, evasione scolastica, lenzuola impregnate di sudore, è stato il piú bel periodo della vita». Ma la forza del libro è proprio in questa terribile ambiguità. Perché la schiettezza con cui Mifti e gli altri si autodistruggono finisce per avere una bellezza, una poesia, che forse ha a che vedere con la realtà, ma soprattutto con lo straordinario talento letterario di Helene Hegemann
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