COMMENTO: Sono passati 11 anni da quando Lehane ha scritto l'ultima libro della serie Kenzie/Gennaro ma davvero sembra che non siano passati tanti anni. Lehane disegna un nuovo meraviglioso thriller pieno di personaggi bellissimi, una narrazione sempre sul filo del rasoio e dialoghi davvero fantastici. Unico piccolo difetto: il mitico Bubba è usato davvero troppo poco!
TRAMA: «Ti ricordi di me?» Così la voce al telefono si rivolge a Patrick Kenzie svegliandolo nel cuore della notte. Una voce di donna. Nessuna presentazione, nessun giro di parole. Solo un imperativo, che suona come una minaccia: «L’hai trovata una volta. Trovala di nuovo. Me lo devi». Forse un incubo, si dice il detective al risveglio. Ma se ne scorderà presto, pensa. Invece, il mattino dopo, lei è lì, sulle scale della metropolitana, ad aspettarlo. Un volto segnato dal tempo e dalla mano dura del destino. Un volto che Kenzie aveva sperato di non vedere più. Perché, dodici anni prima, la stessa donna gli aveva chiesto di trovare sua nipote: una bambina di nome Amanda, scomparsa nel nulla. Lui e la sua partner, Angie Gennaro, l’avevano ritrovata, restituendola alla madre, che beveva e la trascurava. E sbattendo in carcere i rapitori: persone che non volevano farle del male, bensì darle una famiglia stabile e serena. Un caso strano, in cui i colpevoli non coincidevano con i cattivi, e la cui soluzione non era stata un lieto fine. Al punto che Kenzie se l’era sempre portato dentro con angoscia. Per questo, ora che Amanda, ormai diciassettenne, pare essere scomparsa di nuovo, il detective non può tirarsi indietro. Soprattutto adesso che anche lui sa cosa significa avere una figlia. La sua ricerca sarà l’inizio di un viaggio nel cuore di un mercato squallido, dove identità e adozioni sono oggetto di traffici illeciti. Un mondo dove il bene può assumere i contorni del male, e il male quelli del bene. Un gorgo, in cui, a volte, sarebbe meglio non andare a cercare ciò che vi è sprofondato.
TRAMA: «Ti ricordi di me?» Così la voce al telefono si rivolge a Patrick Kenzie svegliandolo nel cuore della notte. Una voce di donna. Nessuna presentazione, nessun giro di parole. Solo un imperativo, che suona come una minaccia: «L’hai trovata una volta. Trovala di nuovo. Me lo devi». Forse un incubo, si dice il detective al risveglio. Ma se ne scorderà presto, pensa. Invece, il mattino dopo, lei è lì, sulle scale della metropolitana, ad aspettarlo. Un volto segnato dal tempo e dalla mano dura del destino. Un volto che Kenzie aveva sperato di non vedere più. Perché, dodici anni prima, la stessa donna gli aveva chiesto di trovare sua nipote: una bambina di nome Amanda, scomparsa nel nulla. Lui e la sua partner, Angie Gennaro, l’avevano ritrovata, restituendola alla madre, che beveva e la trascurava. E sbattendo in carcere i rapitori: persone che non volevano farle del male, bensì darle una famiglia stabile e serena. Un caso strano, in cui i colpevoli non coincidevano con i cattivi, e la cui soluzione non era stata un lieto fine. Al punto che Kenzie se l’era sempre portato dentro con angoscia. Per questo, ora che Amanda, ormai diciassettenne, pare essere scomparsa di nuovo, il detective non può tirarsi indietro. Soprattutto adesso che anche lui sa cosa significa avere una figlia. La sua ricerca sarà l’inizio di un viaggio nel cuore di un mercato squallido, dove identità e adozioni sono oggetto di traffici illeciti. Un mondo dove il bene può assumere i contorni del male, e il male quelli del bene. Un gorgo, in cui, a volte, sarebbe meglio non andare a cercare ciò che vi è sprofondato.
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