COMMENTO: L'ennesima grande prova della Dunne. Un romanzo pieno di sofferenza,
dolore, lutti ma anche un libro pieno di forza d'amore: l'amore di
coppia, quello della famiglia, quello tra padre e figlio. Come sempre la
Dunne si dimostra una grandiosa indagatrice del dolore umano ma lo fa
con qualla grazia e quella dolcezza che alla fine non è il dolore la
parte che rimane ma quello dei sentimenti positivi.
TRAMA: Daniel Grant è un adolescente appassionato e di talento: la musica, il
disegno, la fotografia, le uscite in barca a vela. Ha un amico del
cuore, che per lui è come un fratello, e una famiglia allargata calorosa
e avvolgente nella sua complessità. Non manca niente, e il futuro si
preannuncia altrettanto generoso. Fino a una domenica di settembre e a
un evento tragico che precipita Ella e Patrick, i suoi genitori, in una
voragine di dubbi e sensi di colpa. Perché è accaduto? E loro, sempre
così dediti e attenti, dov'erano? Quali segnali non hanno saputo o
voluto cogliere? Scoprire la verità, per quanto dolorosa, è l'unico modo
per dare un senso e prospettive dignitose a una vita che sembra aver
perso ogni sapore, ogni colore. Perché "non c'è nulla di più potente
della conoscenza", anche quando rischia di annientarti. Comincia così
una ricerca ostinata di tracce e responsabilità, fatta anche di
brucianti attriti familiari, che illumina a poco a poco di una luce
diversa volti, situazioni, dettagli appena intravisti e poi rimossi, ma
restituisce al tempo stesso la certezza della gioia condivisa,
dell'amore scambiato. E il finale, contrariamente a ogni aspettativa, è
una festa, un commiato colmo di speranza...
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