martedì 23 ottobre 2007

TIMBUCTU' di Paul Auster

COMMENTO: Un malinconico romanzo di abbandono e solitudine in cui Auster ci mette nei panni di un cane a cui è morto il padrone e che deve trovare qualcun'altro per tornare ad essere amato. Il suo cammino però non sarà così scontato e si dovrà scontrare con un mondo in cui nei posti dove c'è qualcuno disposto ad amarti ci sono altri che invece non ti vogliono. Come al solito Auster si dimostra bravissimo nel narrare i drammi dell'anima. Un libro intenso e bello.

TRAMA: Abituati a viaggiare insieme sulle strade americane, Willy, poeta giramondo, e Mr Bones, cane dalla spiccata intelligenza, vengono separati dai freddi giochi del destino. Mr Bones dovrà imparare a cavarsela da solo e a difendersi anche da chi sembrerà volerlo aiutare. Così continuerà a fuggire, finché in lui si farà strada la convinzione di poter raggiungere Willy a Timbuctù, terra favolosa dove uomini e cani parlano la stessa lingua e conversano da pari a pari. Che cosa sia davvero Timbuctù, Mr Bones non lo sa, a parte qualche frase sibillina buttata lì da Willy nei suoi discorsi di poeta maledetto e infaticabile clochard. Eppure è proprio in quel luogo che un brutto giorno il poeta se n'è andato lasciando solo il fedele quadrupede.

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