mercoledì 12 novembre 2008

ADDIO ALL'ESTATE di Ray Bradbury

COMMENTO: Un romanzo sullo scontro genarzionale tra bambini e anziani. I bambini che non vogliono crescere per la paura della morte e gli anziani che vedono i bambini come loro nemici per il loro essere svagati e "scalmanati". Il libro è scritto molto bene ma il difetto più grande è la scarsa complessità dei personaggi rimasti appena abbozzati. L'unico personaggio veramente ben caratterizzato è quello del nonno (che poi è il collante tra i due "mondi"). Purtoppo Bradbury non si addentra meglio tra le due generazioni e tutto rimane troppo in superficie e con poco spessore. Poteva essere veramente un capolavoro ma rimane un libro un po' inconcludente e dal sapore sapido

TRAMA: 1929: l'estate si rifiuta di finire e l'inizio dell'ottobre si rivela inaspettatamente caldo. Ma nel villaggio di Green Town, Illinois, è scoppiata la guerra civile. Si tratta del conflitto vecchio come il mondo che oppone i giovani agli anziani e che ha come posta il controllo sull'orologio che spinge inesorabilmente avanti le vite di tutti. Il tredicenne Douglas Spoulding e la sua schiera di amici e coetanei decidono che non vogliono invecchiare. Per loro gli anziani sono un'altra razza, sono degli alieni, sono il Male e i giovani rischiano di essere soltanto degli schiavi ai loro ordini. I ragazzi e gli abitanti anziani della cittadina si dichiarano guerra ed uno degli anziani resta ucciso in uno dei primi scontri. L'ottantunenne Calvin Quatermain organizza il contrattacco e comincia un lungo e duro confronto che oppone le declinanti forze della vecchiaia all'entusiasmo e alla scanzonata determinazione della gioventù.

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