sabato 24 gennaio 2009

UNO STUDIO IN ROSSO di Arthur Conan Doyle

COMMENTO: Dopo anni che mi riprometto di leggere qualcosa del sig. Holmes e del suo amico dr. Watson, finalmente mi sono deciso... purtroppo il primo romanzo del celebre investigatore ha deluso un po' le mie (forse troppo alte) aspettative. Certo, i personaggi sono intriganti ma la storia l'ho trovata un po' deboluccia rispetto ai gialli della Christie. Gli darò una seconda possibilità!

TRAMA: In questo racconto si assiste al primo incontro tra Holmes e John Watson. La vita dei due coinquilini è tutto sommato tranquilla. Watson inizia ad incuriosirsi sul mestiere di Holmes, ed è affascinato dalle sue capacità deduttive; ha presto la possibilità di osservare le capacità dell'amico direttamente sul campo: il detective riceve la richiesta di aiuto da parte di Gregson, ufficiale della polizia, che lo coinvolge in un caso alquanto complesso, al quale lavora anche il capitano Lestrade, unico, assieme a Gregson, capace di distinguersi tra gli uomini di Scotland Yard. In una casa disabitata per motivi sanitari, viene trovato il cadavere di Enoch J. Drebber, americano di Cleveland, Ohio. Il corpo non presenta ferite, ma tutt'intorno vi è del sangue; quello stesso sangue sul muro compone la parola RACHE, che in tedesco significa vendetta. La conformità della stanza e la presenza di una candela rossa su una mensola fanno si che Holmes parli della stanza appunto come di uno studio in rosso.

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