martedì 31 maggio 2011

UN LUOGO INCERTO di Fred Vargas

COMMENTO: Questa volta la Vargas non centra perfettamente il bersaglio. I personaggi storici delle avventure di Adamsberg ci sono tutti e come al solito anche quelli nuovi sono davvero "forti" ma questa volta il romanzo ha alcuni difetti: l'assassino l'ho beccato dopo poche pagine. Ci sono alcune situazioni troppo "forzate" (vedi l'identità di Zerk). La trama in alcuni punti è davvero troppo ingarbugliata (alcune volte ho dovuto rileggermi dei pezzi perchè non mi raccapezzavo). Per il resto è buono ma non all'altezza degli altri romanzi.

TRAMA: Adamsberg, con l'impagabile Danglard, si trova, un po' annoiato, in Inghilterra per una riunione della Grande Europa poliziesca: si tratta nientemeno che di "armonizzare i flussi migratori" con i colleghi di ventitré Paesi. Ma dove c'è Adamsberg tutto può accadere. E il ritrovamento delle diciassette scarpe - o come dice il preciso Danglard, "diciassette piedi, otto paia e un piede singolo" - spinge il nostro "spalatore di nuvole" a percorrere un'altra Europa: quella dove dopo quasi trecento anni la stirpe di Dracula non ha smesso di infestare il mondo. Tra Londra, i dintorni dell'Hauts-de-Seine e la Serbia, attraverso il "nero tunnel" che conduce alla tomba di Peter Plogojowitz, riesumato nel 1725 col sospetto di essere un vampiro, l'indagine poliziesca si intreccia all'esplorazione di quel continente ignoto che è la follia umana. Humour, fantasia visionaria, erudizione, colpi di scena, dialoghi strepitosi, capacità di indagare nelle pieghe più profonde dell'anima si fondono in un intreccio in cui Adamsberg fa i conti con il mito e la realtà del vampiro. E con un passato che sembra tornato per rovinargli la vita.

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