mercoledì 25 luglio 2012

SE TI ABBRACCIO NON AVER PAURA di Fulvio Ervas

COMMENTO: So già che il mio commento attirerà le ire di quelli (che sono tantissimi) hanno amato questo libro ma purtroppo con tutta sincerità questo libro mi ha un po' deluso. Le premesse c'erano tutte, (la storia vera, il rapporto tra un padre ed un figlio autistico, un lungo viaggio insieme in america) ma alla fine la maggior parte del libro è una sequenza infinita di posti visitati, quasi un elenco da spuntare senza mai antrare troppo nel dettaglio delle emozioni. Ecco, le emozioni sono il punto debole di questo libro, sono troppo fredde, distaccate, appena abbozzate, ma le emozioni, a mio avviso, dovevano essere il centro del libro. Solo alla fine vengono un po' fuori ma è troppo tardi. Non discuto del bellissimo messaggio di fondo, del meraviglioso rapporto padre/figlio ma obietto su chi ha riportato questa magnifica "avventura": Ervas. E' lui ad aver dato a questo libro questo stile freddo, quasi da semplice cronaca. Credo che questa storia avrebbe meritato un diverso narratore. E, come già detto, è un vero peccato perchè poteva essere un qualcosa di grandioso. Ecco, ho detto la mia e volevo dare un consiglio spassionato a chi volesse qualcosa di veramente valido su una famiglia con un figlio disabile: Nati due volte di Giuseppe Pontiggia. Quello sì, regala emozioni!

TRAMA: Il verdetto di un medico ha ribaltato il mondo. La malattia di Andrea è un uragano, sette tifoni. L'autismo l'ha fatto prigioniero e Franco è diventato un cavaliere che combatte per suo figlio. Un cavaliere che non si arrende e continua a sognare. Per anni hanno viaggiato inseguendo terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio diverso, senza bussola e senza meta. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada. Tagliano l'America in moto, si perdono nelle foreste del Guatemala. Per tre mesi la normalità è abolita, e non si sa più chi è diverso. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita. Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. E semina pezzetti di carta lungo il tragitto, tenero Pollicino che prepara il ritorno mentre suo padre vorrebbe rimanere in viaggio per sempre.

Nessun commento: