lunedì 5 novembre 2012

DIO ODIA IL GIAPPONE di Douglas Coupland

COMMENTO: Questa volta il grande Coupland non ci parla di una generazione specifica ma di una cultura, quella del Giappone, nel suo momento storico forse più buio dal dopoguerra, quello degli anni '90, quello dell'attentato alla metropolitana, quello dei fanatismi religiosi e del "collasso" economico. Ci racconta questo trmite gli occhi e la vita di Hiro, prima ragazzo e poi adulto che si ritrova a crescere in quegli anni e che condizioneranno il suo modo di vivere. E' un giovane senza vere speranze, che si lascia trascinare dalla vita, che prova a "parlare" ad un possibile suo futuro ed immaginario "Clone", prova a raccontargli quello che vede, quello che prova, il modo in cui sta crescendo. Tutto sembra davvero negativo ma alla fine di tutto Hiro capirà che la vita non è poi così male e troverà un suo equilibrio. Davvero magistrale, come sempre, la narrazione di Coupland "interrotta" da disegni in stile pop.

TRAMA: Tokyo, fine anni novanta. Concluse le scuole, Hiro Tanaka e i suoi amici un po’ sballati si dividono tra università e lavoretti part time, rave party e sessioni di shopping sfrenato a Shibuya, fughe oltreoceano e inseguimenti precipitosi. Paranoico e insicuro, innamorato respinto e schiavo delle sue ossessioni, Hiro cerca di trovare se stesso all’ombra di un Giappone che tutto ingloba e immobilizza, togliendo il futuro da sotto i piedi a lui e a tutta la sua non-generazione.

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