COMMENTO: Dopo Bet (anche se questo libro è uscito prima) Frascella ci regala un'altro fantastico adolescente. Anche in questo romanzo Frascella riesce a tratteggiare davvero bene il mondo degli adolescenti, le loro problematiche, le loro paure, la loro rabbia verso tutti e tutti, i conflitti con gli adulti, il loro volere essere indipendenti. Il protagonista è così. E' un adolescente contro il mondo ma che alla fine si scopre un po' più adulto di quello che che crede di essere e scopre il mondo per quello che è. Scopre di volere bene a suo padre, scopre cosa vuol dire amare, scopre che la sorella non è poi quella foca monaca che credeva, scopre che il mondo non gira attorno a lui ma lui è parte di quel mondo e un po' ci si deve adattare. Davvero un applauso scrosciante a Frascella per il suo fantastico modo di descrivere la crescita degli adolescenti e che ci fa capire che questi giovani NON sono come li descrive Moccia!!!
TRAMA: È convinto di picchiare forte, ma viene steso in due secondi nel cortile della scuola; non va in moto; fa lo sbruffone ma con le ragazze è totalmente imbranato: ecco il sedicenne protagonista di questo libro. Periferia di Torino; mentre gli anni Ottanta volgono al termine, il nostro colleziona lividi esterni e soprattutto interni, eppure continua ostinato a lanciare il suo guanto di sfida alla vita. Del resto bisogna tener duro: non è facile vedersela con suo padre – “Il Capo” – un quasi alcolista che passa tutto il tempo stravaccato sull’amaca, ad affibbiare punizioni da telefilm americano. Ed è snervante vivere accanto alla “Foca Monaca”, la sorella triste e timorata di Dio. Quanto alla madre, è scappata col tizio della stazione di servizio, e ormai si può star certi che «starà passando il tempo a farsi fare il pieno dal benzinaio». Non piange mai, il protagonista di questa storia. Piuttosto stringe i pugni, sbuffa e s’affanna, ripetendo a se stesso di essere il più in gamba, anche se la vita gliele dà ogni giorno di santa ragione; anche se le prende perfino da Chiara, la ragazza di cui s’innamora: bella, sveglia, inaccessibile a sfigati come lui, eppure catturata suo malgrado da questo buffo adolescente scapigliato e spaccone, tenero e brancaleonesco, che s’insinua a forza nella sua vita scatenando irresistibili schermaglie.
TRAMA: È convinto di picchiare forte, ma viene steso in due secondi nel cortile della scuola; non va in moto; fa lo sbruffone ma con le ragazze è totalmente imbranato: ecco il sedicenne protagonista di questo libro. Periferia di Torino; mentre gli anni Ottanta volgono al termine, il nostro colleziona lividi esterni e soprattutto interni, eppure continua ostinato a lanciare il suo guanto di sfida alla vita. Del resto bisogna tener duro: non è facile vedersela con suo padre – “Il Capo” – un quasi alcolista che passa tutto il tempo stravaccato sull’amaca, ad affibbiare punizioni da telefilm americano. Ed è snervante vivere accanto alla “Foca Monaca”, la sorella triste e timorata di Dio. Quanto alla madre, è scappata col tizio della stazione di servizio, e ormai si può star certi che «starà passando il tempo a farsi fare il pieno dal benzinaio». Non piange mai, il protagonista di questa storia. Piuttosto stringe i pugni, sbuffa e s’affanna, ripetendo a se stesso di essere il più in gamba, anche se la vita gliele dà ogni giorno di santa ragione; anche se le prende perfino da Chiara, la ragazza di cui s’innamora: bella, sveglia, inaccessibile a sfigati come lui, eppure catturata suo malgrado da questo buffo adolescente scapigliato e spaccone, tenero e brancaleonesco, che s’insinua a forza nella sua vita scatenando irresistibili schermaglie.
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