mercoledì 27 luglio 2011

RADIOPIRATA di Francesco Carofiglio

COMMENTO: Mumble, mumble... è dura riuscire a dare un giudizio preciso a questo romanzo e ora spiego perchè. Il libro parte davvero bene, lo stile fresco, l'atmosfera e le situazioni che ricordano il bellissimo Radiofreccia di Ligabue, ci presenta i personaggi caratterizzandoli piuttosto bene, inizia a dar corpo alla trama e agli intrecci, Radiopirata fa il suo esordio poi... papatrac... il libro è finito! E tu rimani così, un po' esterrefatto e ti chiedi se al libro mancano delle pagine perchè senti che mancano molte cose. Non so ma sembra che Carofiglio avesse altro da fare e quindi chiuda così. E allora io un po' mi inca$$o perchè quando hai tra le mani tante situazioni non puoi chiudere il tutto con due paginette e buonanotte ma l'autore E' OBBLIGATO a dare un senso a tutte quelle cose che ha gettato nella mischia.

TRAMA: È il 1981, Ciccio lavora a Foggia in un negozio di dischi e vuole fare il deejey. Tonio è un genio dell’elettronica, intrappolato nell’officina del padre. Giovanni, bello come Alain Delon, è l’ala destra dell’Aquilana calcio, la grande promessa del calcio italiano. Teresa, la sua fidanzata, ha deciso: partirà, finirà gli studi e diventerà un medico. E poi Lorenzo, il prete che ama Jimi Hendrix, e irrompe in paese all’alba su una vecchia Citroën. Tre ragazzi, una ragazza e un prete. Un luogo inghiottito nella valle, dove tutto sembra immobile e i segreti germogliano sotto i sassi. Un giorno Ciccio ha un’idea: fare una radio, dare una scossa a quella vita fatta di niente. In un paese dove il mondo arriva in ritardo, la musica si lancerà nell’etere per scorticare il silenzio. E la voce di Lupo Solitario, il mitico dj, si materializzerà in una notte di tregenda.

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