giovedì 8 novembre 2007

LA SCATOLA A FORMA DI CUORE di Joe Hill

COMMENTO: Affilato e tagliente come la lama di un coltello. All'inizio forse la descrizione del personaggio principale (un rokkettaro "maledetto" alla Ozzy Osbourne) risulta un po' forzato e forse c'è qualche lentezza e tentennamento ma poi il libro decolla bene e ti prende parecchio risultando una buona opera. Se dovessimo paragonarlo al celebre padre (visto che come genere ne ha seguito le orme) diremmo che potrebbe mettersi tra i suoi libri non del tutto riusciti ma per essere il primo romanzo (ha pubblicato anche la raccolta "20th Century Ghosts" inedita in Italia) non possiamo che incoraggiarlo a nuovi lavori. Non una capolavoro ma un BELLO! d'incoraggiamento lo do volentieri!

TRAMA: Il protagonista, mito invecchiato del rock death-metal, è un collezionista del macabro: un ricettario per cannibali, un cappio da boia di seconda mano, un film snuff. Ma niente può competere con quell'oggetto in vendita su Internet: "Vendesi il fantasma del mio patrigno al miglior offerente..." dice l'annuncio. E l'uomo ha già la carta di credito in mano. Per mille dollari diventa l'unico proprietario di un abito che appartiene a un uomo morto. Il protagonista non ha paura. È da una vita che gestisce una serie di fantasmi: quello di un padre molestatore, delle amanti abbandonate senza cuore, degli amici traditi. Ma quello che gli porta il corriere in una scatola a forma di cuore non è un fantasma come tutti gli altri. L'ex proprietario dell'abito è "morto e vegeto" ed è ovunque: dietro la porta della camera da letto, seduto nella Mustang, in piedi davanti alla finestra, dentro lo schermo gigante del suo televisore, nel corridoio con un rasoio affilato appeso a una catena nella sua mano scheletrica. E sempre in attesa.

Da oggi in lettura:
L'invenzione della solitudine di Paul Auster

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